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Youtube è un lavoro? Sicuramente non il tuo!


Avrei voluto fare un video per parlare "dal vivo" di questa faccenda ma, in questo momento, sono molto raffreddato e dunque abbastanza impresentabile. Quale miglior occasione, allora, per fare un post sul blog? Quindi eccomi qui.

Da ormai alcune settimane, nella community di YouTube Italia aleggia questo alone di polemica partito da un articoletto pubblicato su YouTube Magazine Italia: "PewDiePie guadagna 12 milioni di euro all'anno con YouTube?". Nell'articolo ho riportato alcuni dati pubblicati dal quotidiano Daily Mail nel quale si leggeva una stima mensile ed annuale degli introiti generati dal canale youtube di PewDiePie: il più popolare youtuber della storia. L'articolo ha davvero girato la community italiana di YouTube tanto da aver incassato un buon numero di letture nei soli primi 2 giorni di pubblicazione (dati alla mano).


Cosa succede? Accade che i primi a dare delle risposte indirette a questi dati sono proprio i Top youtuber italiani che - che novità? - colgono spunto per sputare nel piatto in cui mangiano: gli utenti italiani che popolano YouTube. Se ne sono lette di ogni tipo, forma e colore ma le uscite più quotate sono sempre le solite: "Solo qui in Italia se fai una collaborazione con una azienda ti danno subito del venduto" oppure "PewDiePie fa i milioni! Fare video divertenti su Youtube è un lavoro". Ora, visto che queste due frasi ormai vengono ripetute all'infinito dai soliti noti, volevo prontamente rispondere a questi epiteti a mò di sfogo.


In Italia, YouTube è un lavoro?
In Italia, trafficare su YouTube può essere definito un lavoro in tre casi:
1. Sei un SMM (Social Media Manager) e devi gestire i domini web di una società / programma tv/ altra entità di gruppo. E ti pagano uno stipendio per farlo.
2. Sei un videomaker professionista: lavori per una società di produzione di cinema, tv, spot o altre realtà prettamente legata al mondo delle produzioni professionali di video contenuti.
3. Sei un dipendente Google.


E basta! YouTube non è un lavoro, inteso come mestiere. Piuttosto può essere definito come un hobby retribuito. Non potrete mai scrivere sul vostro curriculum "Sono una Make Up Guru / un Comico di YouTube": non è un titolo professionale! Fare lo youtuber di lavoro non credo nemmeno sia concepito in alcuna legge italiana o straniera. Tu, youtuber, che ti porti a casa 300 euro al mese, versi dei contributi all'INPS sui tuoi guadagni? Ovviamente no.


Si contano sulle dita delle mani gli youtuber italiani che hanno una partita iva associata ai loro guadagni online. E ancora, uscendo dalle vicende legali, non credo nemmeno sia etico spiattellare in giro che "YouTube è un lavoro". Perché? Perché così facendo spronerete una valanga di bimbetti senza alcun talento/abilità particolare ad aprirsi un canale Youtube per fare "i big money". Magari anche perché hanno visto che basta registrarsi mentre si gioca ai videogiochi. E questo è un lavoro, oh!  (FavijTV ci insegna).


In ultimo: giusto pochissime settimane fa ho preso parte ad un grosso convegno organizzato da YouTube Italia (e UK) su come "fare YouTube" e nessuno ha mai tirato fuori la parola "lavoro", "mestiere" o affini. Neppure per sbaglio. 

Usare una terminologia giusta, specie se si ha un pubblico composto prevalentemente da ultra-minorenni (10/15 anni), è fondamentale.

In Italia, se collabori coi marchi sei un venduto
Altra grande parentesi di YouTube Italia (e non solo). È inutile nasconderci dietro un dito: nel giro degli ultimi 4 anni, gli youtuber più famosi sono stati bombardati da ogni genere di richiesta per smarkettare nei loro canali prodotti di ogni forma. Persino di articoli che non c'entrano una mazza con le loro attività sul web.


Abbiamo assistito alle improbabili citazioni di siti come eBayAnnunci.it o di blog dedicati alla pasticceria da youtuber romani che fanno video comici; abbiamo assistito a Make Up Guru che hanno finto di acquistare a loro spese un aspirapolvere pur di citare nome e modello; abbiamo visto vlogger far finta di recensire con toni entusiastici cellulari e videogame; abbiamo persino assistito a youtuber di varie origini pubblicizzare eventi con ingresso a pagamento, vacanze o/e viaggi in qualità di testimonial (non da tour operator, eh. Quella è tutta un'altra cosa!).


Questa è solo un'anticchia di quelle che vengono chiamate "markette" fatte dagli youtuber. Fortunatamente c'è anche una fetta di youtuber che comprende che, così facendo, si perde di credibilità e intraprende collaborazioni libere e fuori da giri di soldi facili. E fortunatamente ci sono anche tanti utenti svegli che riescono a scindere chi intraprende partnership in maniera leale e chi fa sistematicamente spam in cambio di denaro facile.

Le Polemiche sui guadagni? Solo in Italia!
Ma la lamentela più ricorrente di sempre su Youtube Italia è quella su Youtube Italia stessa, ovvero: "Solo nella community italiana di Youtube ci sono polemiche sui guadagni". Ora, prima di sparare queste frasi cliché, le seguite davvero le altre community nel mondo? 

Se sapete i nomi di almeno 5 dei personaggi presenti in queste 8 gif animate, forse sì. Altrimenti...

Youtube è un lavoro? Sicuramente non il tuo! Reviewed by Gigi Gx on 23:08 Rating: 5

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