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Festival di Sanremo 2013: Prima serata 12 febbraio


Se il Governo Italiano è stato tacciato negli ultimi mesi di essere stato sobrio, probabilmente anche il Festival di quest'anno ha voluto seguire le orme Montiane in una sorta di "Sanremo Tecnico". Poco spazio alle improvvisate e ai siparietti trash e molto di più ai contenuti. Ma adesso facciamo un saltino di 24 ore e ripercorriamo, pagellino alla mano, la prima giornata del kermesse ligure.

Omaggio a Giuseppe Verdi: 8+ [Link]
Un concorso nazionale dedicato alla musica Made in Italy ha dovuto necessariamente aprire con un brano di questa portata. Il classico buon nazionalismo (che ci piace) ma fuori dall'inflazionato "Fratelli D'Italia" che ci chiama alla morte se il Paese chiama.


Marco Mengoni: 6+ [Link]
Ha portato due canzoni che, bene o male, avremmo potuto scambiare per brani presi dai suoi precedenti album. Nulla di così Sanremese, nulla di così alternativo ai suoi standard. Urletti quanto basta. Peccato perché era fra i favoriti dalla Critica. Pazienza.

Raphael Gualazzi: 8++ [Link]
Non c'è né per nessuno. Il marchio di Gualazzi non si discute. Del resto, è riuscito a portare al secondo posto l'Italia all'Eurovision Song Contest un motivo ci sarà, no? Ottimo entrambi i brani che - per carità - non strizzano per niente l'occhio al pop-nazionalpopolare però trasmettono qual non-so-che che ad un Festival è richiesto. "Per sopravvivere, ci basta un sogno sai" sembra tra l'altro lo slogan dei giovani italiani del 2013.

Daniele Silvestri: 7 [Link]
Scelta giusta quella di Daniele Silvestri che giustamente ha portato due brani agli antipodi: una canzone più Sanremese e una più radiofonica. Il pubblico ha premiato quella Sanremese (ed introspettiva) sotto il benestare dell'artista che aveva espressamente richiesto di farla passare perché l'altra avrà un buon successo da sola. Per chi non la ricorda, è quella con il tizio dietro che "canta il brano" in LIS (che fa molto Cristicchi).

Simona Molinari e Peter Cincotti: WTF?! [Link]
Hanno dimostrato di essere molto bravi vocalmente la sinceramente le canzoni sembravano copia-incollate da altre robe. No comment sulla "Dr Jakyll & Mr Hide", più interessante "La Felicità" che mi riporta alla mente quel gran pezzo di campagnolo di Al Bano. Ma solo nel titolo.

Marta sui Tubi: 6 [Link]
Hanno fatto la figura dei troppo alternativi; il pubblico in sala si guardava in torno come a dire "Ma WTF?!". Diciamo che i brani portati non sono proprio adatti a kermesse di questo genere ma apprezzo il fatto che si siamo messi in gioco e abbiamo provato a salire sul palco dell'Ariston, spesso visto male.

Maria Nazionale: Putìmm dic'r cinGue o adda murì mammà? [Link]
Immaginavamo tutti che un'artista con un forte bagaglio partenopeo si sarebbe sbizzarrita con il classico testo in napoletano però son sicuro che ne avremmo potuto fare a meno. Altrimenti ognuno porta un brano nel proprio dialetto e diventa il Festival delle Regioni d'Italia. Ipnotico il vestito ispirato a Miss Piggy dei Muppets.

Chiara Galiazzo: [1 Morgan + 4 Venture=] 5+ [Link]
Sarà pure brava vocalmente - così dicono - ma a me le canzoni che ha portato non mi sono piaciute proprio. Non sembrano minimamente delle canzoni scritte per una giovinciuella appena uscita da un Talent. Un po' desuete, azzarderei agée. Questo è il primo caso di brani troppo sanremesi di quest'anno.

Ospiti = Occasioni Sprecate
Da Felix Baumgartner alla coppia di ragazzi gay coi cartelli: vere occasioni sprecate. Entrano, fanno quello che devono fare, stanno un minutino scarso e ciao: subito fuori. E' davvero un peccato, sfruttare Baumgartner per introdurre la scala, poi? Mah! Occasione sprecatissima anche l'utilizzo dei vari presenter che dovevano annunciare la canzone vincitrice: farli trattenere un pochettino di più vi faceva schifo? Cazzarola, per una volta che le due sorelle Parodi sono insieme e la Benedetta poteva fare la parte della scema...

Toto Cutugno = da espatriare
Guest musicale è stato Toto Cutugno (Totò secondo Ogbonna, LOL) che si è lanciato in una serie di strafalcioni che "addio italia". Pensare che è riuscito a dire "Rimpiango la vecchia URSS" e poi ha cantato un brano in russo con un coro formato dall'Armata Rossa. Qualche fascista sarà saltato dalla sedia. No comment sulla tirata d'orecchi al giovane Ogbonna che lo ha presentato sulla questione calcistica: "Guarda che anche noi al Milan abbiamo uno - negretto (sottointeso, ndr) - come te; e si chiama Balotelli. Anche lui italianissimo".

Crozza e la singola contestazione del pubblico.
Si sapeva da almeno 10 giorni che Maurizio Crozza sarebbe stato sul palco di Sanremo e che avrebbe fatto il suo spettacolo di satira. Evidentemente lo sapevano tutti tranne un signore che, dopo il primo blocco dell'esibizione del noto comico, si è alzato in piedi ed ha iniziato ad urlare. azio è dovuto uscire due volte sul palco per portare l'ordine in studio. In definitiva, il tizio in questione alla fine si è rifiutato di continuare a seguire il Festival abbandonando la sala.

Molti su Twitter hanno azzardato "è uno berlusconiano" visto che la prima uscita di Crozza è stata proprio sul Berlusca. TvBlog però, sempre sul pezzo, ha raggiunto il signore fuori dal teatro per chiedergli giustificazioni e quest'ultimo si è lamentato perché "si parlava di politica a Sanremo". Non lo riteneva giusto. "Ho speso 168€ per quella poltrona, stasera".

Piccolissima polemica che riempirà i titoloni di oggi con frasi del tipo "CROZZA CONTESTATO A SANREMO! KOMUNISTI AL KOMANDO!!ONE!!ELEVEN1!". Per una sola persona che ha preso tutto e se n'è andato. Pare poi che nel teatro qualcuno già sapesse del patatrack in arrivo: Fazio ha così commentato: "sono persone che già conosciamo e che probabilmente cercavano attenzioni".

La prima serata è andata. Vediamo la seconda.
Il Gì Pensiero finisce qui.
Festival di Sanremo 2013: Prima serata 12 febbraio Reviewed by Gigi Gx on 12:11 Rating: 5

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