Mediaset è social quanto mia nonna

Il trend del momento per le varie televisioni italiane è quello di cercare di essere quanto più social possibile. Dalle creazione istantanee di pagine Facebook ufficiali per ogni nuovo programma che sbuca nei palinsesti; da  alcuni mesi, hanno capito che bisogna buttarsi anche su Twitter: perché lì la gente esprime in breve il proprio parere su quello che vede sullo schermo.

Il bello di vedere questo ricambio generazionale degli show tv è quello di constatare quanto i vari canali televisivi si siano adattati a queste nuove realtà virtuali. La Rai ne esce stranamente vincitrice: Tg che fanno videochat in diretta, uso proficuo di Youtube, creazione e moderazione ottime delle pagine social (Facebook e Twitter in primis) dei programmi di ogni genere. In espansione anche reti giovanili che in questo periodo stanno crescendo mediaticamente come Real Time, Mtv e La7. Il vero problema arriva quando ci accorgiamo della realtà in casa Mediaset...

Dalle squallide videochat registrate (per la serie, vorrei ma non posso) all'uso trasandato di Twitter: notare come l'addetto alle twittate non sa nemmeno utilizzare gli hashtag, una delle cose più basilari se lavori a stretto contatto con dei programmi tv.

E poi la pagine Facebook iper-blindate a cui puoi solo lasciare commenti sotto i loro post; in primis, tutti i programmi capeggiati da quella bislacca di Barbara d'Urso. Buon cielo! E ancora, come non parlare della "Mediaset Social": un'accozzaglia di pagine il sui unico scopo è quello di mandare commenti alle varie conduttrici/conduttori compilando un form (Es. Mattino5, Domenica Live); insomma, un social 1.0.

Non a caso, basta fare un salto nelle classifiche dei programmi più attivi sui due social di riferimento per vedere che la Tv di famiglia Berlusconi è fuori da ogni classifica [le trovi qui sotto, a fine articolo]. 

Cari voi di Mediaset, ma pagare qualcuno che di social se ne intenda qualcosina, no?

Il Gì Pensiero finisce qui.